Chi è il buttero maremmano
Il buttero maremmano è una figura profondamente radicata nel territorio della Maremma Toscana e dell’alto Lazio.
Esso incarna il ruolo del pastore a cavallo, il custode e guida delle mandrie di bovini nelle sconfinate campagne maremmane.
Si dice che i butteri siano un’eredità vivente dell’epoca degli Etruschi, e il loro mestiere, i costumi e le competenze siano giunti a noi quasi intatti.
Il buttero della Maremma, infatti, non è solo un mandriano, ma un cavaliere specializzato in quella che viene chiamata “monta da lavoro”.
Questa espressione descrive l’abilità e l’arte con cui il buttero maneggia il cavallo, un animale che, nei suoi tratti robusti e solidi, riflette la tipicità della razza maremmana.
I butteri sono considerati oggi i migliori domatori di cavalli bradi in Italia, portando avanti con orgoglio questa tradizione.
Da dove ne prende origine il nome?
Le radici del termine “buttero” affondano nella lingua latina, in particolare nel latino regionale, dove “butoros” sta per “pungolatore di buoi”.
Questa definizione ci porta direttamente al cuore dell’attività del buttero, che è proprio quella di guidare e gestire le mandrie di bovini.
L’essenza del buttero maremmano si è tramandata di generazione in generazione, sopravvivendo nei luoghi più autentici della Maremma.
In queste terre selvagge, la figura del buttero ha assunto un ruolo sempre più centrale con l’avvento del latifondo, diventando un simbolo familiare in ogni borgo della regione.
Nell’arco tra l’Ottocento e la prima metà del Novecento, i butteri si muovevano con maestria tra le aree impervie e paludose della Maremma, guidando buoi e cavalli al pascolo e assicurandosi che nessuno di essi si perdesse nella fitta macchia mediterranea.
Oggi, nonostante siano pochi coloro che mantengono vive queste tradizioni, il buttero rimane un pilastro della storia e della cultura maremmana.
Quali sono i compiti dei butteri maremmani?
I compiti dei butteri maremmani sono molteplici e richiedono una conoscenza profonda della terra e del comportamento animale, oltre a una certa resistenza fisica.
Veri e propri guardiani delle mandrie, i butteri maremmani avevano la responsabilità di sorvegliare i bovini al pascolo e di guidarli verso i migliori terreni di pascolo.
Ma la loro missione non si limitava a questo: durante i mesi invernali, quando il cibo diventava più raro, spesso si occupavano di fornire foraggio alle mandrie affamate.
L’immagine del buttero maremmano riflette la robustezza della sua vita.
Non indossavano tenute eleganti, ma vestivano con praticità: pantaloni ruvidi infilati negli stivali, cosciali di pelle di cinghiale o di capra, camiciotti di flanella e giacche di fustagno con ampie tasche.
Per proteggersi da elementi come rovi, piogge o polvere, indossavano ampi cappelli con sottogola.
Appendevano la lacciaia alla sella, tenevano le briglie a mazzetto con una mano e con l’altra reggevano un bastone a uncino, spesso accompagnato da una doppietta.
Uno strumento imprescindibile per i butteri maremmani è l’uncino, un bastone di corniolo terminante con un gancio, usato per spingere e dirigere le mandrie, accarezzare e scavezzare i cavalli, aprire e chiudere i recinti del bestiame, e persino raccogliere i cappelli da terra senza mai dover scendere di sella.
Pillole di storia: il buttero maremmano e Buffalo Bill
Un capitolo affascinante nella storia del buttero maremmano coinvolge un personaggio leggendario del Far West: il colonnello William Cody, noto come Buffalo Bill.
Questa curiosa intersezione tra il folklore italiano e americano avvenne l’8 marzo 1890, quando Buffalo Bill giunse a Roma con il suo circo equestre, il “Wild West Show“, un vero e proprio spettacolo con esibizioni di indiani, cowboys, tiratori e corrieri del Pony Express.
Il Duca Onorato Caetani di Sermoneta, importante proprietario di mandrie nella Maremma Toscana, guardando queste esibizioni, ne fu molto colpito, al punto tale da decidere di lanciare una sfida: i butteri della Maremma contro i cowboys di Buffalo Bill, in un confronto di abilità nella doma di puledri e bufali.
Buffalo Bill e i suoi uomini accettarono la sfida, il cui premio in palio fu stabilito inizialmente a 1000 lire, ma poi ridotto a 500.
La competizione ebbe luogo, con i butteri maremmani pronti a dimostrare le proprie abilità. Il risultato fu sorprendente: la vittoria andò ai butteri, grazie alla bravura di Augusto Imperiali, buttero originario di Cisterna di Latina, che riuscì a cavalcare un indomito cavallo americano, suscitando gli applausi entusiasti del pubblico.
Questo episodio, però, non fu ben accetto da Buffalo Bill. Infuriato per la sconfitta e contestando l’esibizione, decise di lasciare la tappa romana del suo circo il giorno seguente, senza pagare nessuno.
Nonostante la controversia, questa sfida ha segnato una tappa fondamentale nella storia dei butteri maremmani, confermando la loro bravura e rendendoli molto famosi anche al di fuori del territorio toscano.
Il ruolo odierno del buttero maremmano
Nell’attuale contesto, il ruolo del buttero maremmano si è evoluto.
Oggi esistono numerose associazioni dedite alla preservazione e rievocazione delle antiche tradizioni della Maremma.
Questi butteri moderni, combinando una giusta dose di folklore e spettacolo, si impegnano a far rivivere le usanze e i costumi di un tempo attraverso numerose esibizioni, soprattutto durante la stagione estiva, nelle principali località maremmane.
Gli spettacoli offerti dai butteri sono un vero e proprio tuffo nel passato, ricchi di emozioni e di colori, abilità e tradizioni, forza e simpatia.
Ogni elemento, dalla “Merca” del bestiame alla cavalcata brada, dai giochi di equilibrio a cavallo alle galoppate coreografiche, contribuisce a creare un’atmosfera unica e coinvolgente.
Uno degli eventi più significativi è il Rodeo della Rosa, che si svolge il 15 agosto ad Alberese, nel cuore della provincia di Grosseto. Durante questo evento, due squadre di butteri a cavallo, dotati dell’immancabile cappello e di una rosa sulla spalla, si sfidano nel tentativo di strappare il maggior numero di rose agli avversari.
Il ruolo del buttero maremmano non si esprime solo attraverso le rappresentazioni storiche.
Presso alcune aziende agricole del territorio, è possibile ammirare il loro lavoro quotidiano.
Qui, in sella ai cavalli maremmani, i butteri maremmani si prendono cura quotidianamente degli allevamenti di tori e vacche, offrendo un’immagine autentica e vivida di questo mestiere.
L’addestramento del cavallo maremmano e la sua gestione nei moderni agriturismi
Una componente fondamentale nella vita di un buttero maremmano è senza dubbio il compito dell’addestramento dei cavalli maremmani.
Questi nobili animali, robusti e tenaci, sono l’emblema stesso della Maremma, un territorio che ha fatto della tradizione equestre uno dei suoi fiori all’occhiello, tanto nella regione Toscana quanto in quella Laziale.
È una passione che coinvolge grandi e piccini, tanto che numerosi agriturismi e centri ippici organizzano corsi di equitazione dedicati a tutti.
Tra questi, il nostro agriturismo, Il Gelsomino, situato ad Alberese, nel cuore della Maremma, è una destinazione privilegiata per chi desidera immergersi in questa affascinante tradizione.
Disponiamo, difatti, di un centro equestre dove i nostri ospiti possono cavalcare i cavalli maremmani e sperimentare la monta maremmana, un’esperienza unica che si tramanda da generazioni.
Tutto ciò che viene fatto all’Agriturismo Il Gelsomino nasce da una profonda passione per la terra di Maremma e il desiderio di farla conoscere ai suoi ospiti, in tutta la sua incantevole bellezza.
La nostra struttura si trova proprio al confine con la Riserva Naturale della Maremma, meglio conosciuta come Parco dell’Uccellina, un vero e proprio tesoro della regione, ricco di fauna e flora caratteristiche.
Dal maneggio dell’agriturismo, è possibile cavalcare alla scoperta del parco, un’esperienza indimenticabile per ammirare da vicino le meraviglie naturali della Maremma.
Proponiamo passeggiate a cavallo di differenti livelli di difficoltà, quindi non importa se sei un esperto o un principiante: c’è un percorso adatto a te in ogni caso.
Se desideri prenotare una vacanza presso il nostro agriturismo ad Alberese (provvisto anche di un ottimo ristorante che propone quotidianamente piatti tipici del territorio, e di una piscina dove rilassarsi) ti consigliamo di scriverci nell’apposita sezione contatti, e verrai ricontattato in tempi rapidi.